Attualità e politica

Chef Berton: ‘Meglio controlli più severi che chiudere i ristoranti. Servono sovvenzioni reali’

“Sarebbe stato molto più saggio adottare controlli severi per chi non rispetta le regole ma far rimanere aperti i ristoranti a Natale. Onestamente non è che al ristorante si arriva a frotte tutti assembrati sui mezzi pubblici. È lì che si rischia maggiormente il contagio, non raggiungendo un locale dove poi ci si siede in due o quattro persone”, lo sostiene lo chef Andrea Berton.

Come tanti altri ristoratori è stato costretto a chiudere il suo locale a Porta Nuova a Milano che dal 2014 ha ottenuto il riconoscimento (confermato ogni anno) della Stella Michelin. “Dovremo convivere con il coronavirus per chissà quanto tempo. Io ho speso un sacco di soldi per adeguare il ristorante alle misure anti-Covid: pannelli tra i tavoli, due impianti di sanificazione dell’aria a ritmo continuo, distribuzione di gel disinfettanti e ho ridotto i posti a 30 dai 55 che erano prima”, sostiene lo Chef a La Stampa. A queste spese si aggiungono quelle degli ordini già avviati e dei prodotti già acquistati, oltre che la restituzione delle caparre a chi si era già prenotato per le feste.

Sulle misure ristorative di Conte, Berton non ha dubbi che queste siano insufficienti. “Se proprio il Governo doveva costringerci alla chiusura, avrebbe dovuto elargirci delle sovvenzioni reali. I ristori che ci hanno concesso sono degli indennizzi troppo bassi, mentre ad esempio in Germania hanno ottenuto il 70% del mancato incasso. Il Governo dice che non ha abbastanza soldi? È un problema suo, non mio”.

Redazione

 

 

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