Attualità e politica

Piantedosi: “Fermeremo solo i rave, il decreto non sarà esteso a occupazioni e assembramenti”

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, è intervenuto sul decreto approvato in Cdm lo scorso lunedì, in particolare in merito ai rave: “Dobbiamo garantire, in primo luogo, che i giovani possano divertirsi senza esporsi a pericoli per la loro incolumità e poi tutelare gli imprenditori che subiscono la concorrenza di chi agisce in spregio a qualsiasi regola”.

E sull’applicazione del decreto anche per le occupazioni nelle scuole e gli altri assembramenti dice: “Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento”.

Nei suoi primi giorni da Ministro, riporta il Corriere, Piantedosi ha fatto una direttiva alle navi ong, bloccato una manifestazione all’università e ordinato lo sgombero di un rave. “Il mio ruolo costringe ad affrontare situazioni contingenti e immediate. Non sempre si può programmare ciò che attiene alla sicurezza e all’ordine pubblico”.

E continua: “Il mio modello di gestione della sicurezza è: fermezza e dialogo, lasciando l’uso della forza pubblica come opzione estrema per evitare rischi peggiori. È il mio modo di agire da sempre”.

Nel prossimo futuro, molti analisti temono proteste di piazza e tensioni sociali, ma il ministro è sereno: “Gestire le piazze è sempre un compito estremamente delicato. Abbiamo delle forze di polizia che hanno dimostrato anche recentemente durante le manifestazioni nella fase pandemica di saperlo fare con equilibrio ed autorevolezza. Da parte mia ho richiamato l’esigenza di proseguire lungo questa strada garantendo a chiunque il diritto di esprimere il proprio pensiero a maggior ragione se di dissenso, purché avvenga nel rispetto della legalità e soprattutto senza pregiudicare le libertà altrui”.

Infine, sull’intervento alla Sapienza di Roma dice: “C’era da impedire l’assalto a un convegno regolarmente autorizzato. Le forze di polizia sono intervenute per evitare il contatto rischioso tra gli organizzatori del convegno e i manifestanti. La professionalità e la sensibilità di chi opera sul campo e deve prendere decisioni in pochi istanti va sempre rispettata e le decisioni assunte non possono pregiudizialmente essere messe in discussione”.

Redazione

 

 

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