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Blocco del grano ucraino: per l’Italia a rischio il 13% del fabbisogno di mais

Lo stop all’accordo sul grano da parte della Russia potrebbe essere per l’Italia un problema molto serio. Secondo l’analisi di Coldiretti dall’Ucraina prima della guerra arrivavano in Italia 1,2 miliardi di chili tra grano, olio di girasole e mais per l’alimentazione animale ogni anno. 

Più grave, secondo quanto riportato dal Giornale, quello che riguarda l’olio di girasole e di mais: infatti, in base ai dati Istat, l’importazione di olio di girasole si è attestata nel 2021 a 260 milioni di chili. L’Ucraina costituisce con una quota del 13% il secondo fornitore di mais per l’Italia, che ha bisogno di importare circa la metà del proprio fabbisogno per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle.

Il presidente Coldiretti Ettore Prandini ha voluto recapitare un messaggio al neo ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, e forestale, Francesco Lollobrigida, e al nuovo governo di centrodestra: “Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”

Da notare, dice Il Giornale, che il blocco dell’import di mais dall’Ucraina va a innestarsi su una situazione già esplosiva, dal momento che i costi di produzione sono già cresciuti del 57% secondo il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.

Redazione

 

 

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