Alla ventisettesima Conferenza dell’Onu sul cambiamento climatico (Cop27) di Sharm el- Sheikh mancano ancora cinque mesi, ma i temi legati all’ambiente sono molto caldi.
Infatti, riporta il Corriere della Sera, dal 6 al 16 giugno si svolge a Bonn una pre-conferenza per provare a discutere dei tanti punti che rappresentano uno scontro per i 197 Paesi impegnati nello storico accordo di Parigi del 2015. L’obbiettivo è lo stesso: tagliare le emissioni di CO2 e l’uso di combustibili fossili in modo che la temperatura media della superficie terrestre non aumenti più di 1,5°C.
Un tema, su cui non si può procrastinare, nonostante la precaria situazione geopolitica: “Il cambiamento climatico non è un’agenda che possiamo più permetterci di rimandare. Abbiamo bisogno di decisioni e azioni ora e spetta a tutte le nazioni fare progressi a Bonn” ha dichiarato la segretaria esecutiva dell’Onu sui cambiamenti climatici, Patricia Espinosa.
“La COP27 deve concentrarsi sull’attuazione. Le nazioni devono mostrare come, attraverso la legislazione, le politiche e i programmi, in tutte le giurisdizioni e i settori, inizieranno a far funzionare l’accordo di Parigi. Alla conferenza di novembre in Egitto, tutti i settori dell’economia e delle società devono dimostrare di riconoscere l’entità dell’emergenza e di adottare misure audaci e concrete”, conclude.
Sul tavolo delle discussioni a Bonn, conclude Corriere, ci sono una serie di temi chiave: la riduzione delle emissioni di gas serra, l’adattamento agli impatti climatici e il sostegno finanziario ai Paesi in via di sviluppo per ridurre le emissioni e affrontare con le giuste risorse e know how i cambiamenti climatici
