In vista del prossimo referendum sulla Giustizia, ha parlato l’emerito giudice della Corte Costituzionale Sabino Cassese, che invita a recarsi alle urne: “Partecipare alla votazione è un dovere civico. Chi si lamenta della fragilità della democrazia italiana non può astenersi dal voto”.
In un’intervista rilasciata a Libero, Cassese parla poi in maniera più ampia del referendum, che nella fattispecie di quello della giustizia: “Questa consultazione potrà avere una funzione sollecitatoria o, in caso di inerzia parlamentare, sostitutiva”.
E sulla formulazione dei quesiti, molto discussa, dichiara: “Credo sia poco utile discutere ora della formulazione dei quesiti referendari. Bisogna ricordare che, in questo caso, si stanno svolgendo procedure di riforma della giustizia in sede parlamentare, contemporaneamente alla procedura referendaria. Non è la prima volta che accade e l’alternarsi di decisioni popolari e parlamentari può essere anche considerato un fatto positivo”.
Un commento poi, anche sul silenzio del servizio pubblico in merito al referendum: “Sono due i punti: il primo è che ciascuno può esprimere il proprio giudizio con un sì o con un no. Il secondo è che partecipare alla votazione è un dovere civico. La democrazia è innanzitutto partecipazione dei cittadini alle decisioni collettive”.
E sull’affluenza al voto dichiara: “Penso che gli effetti di questo referendum si faranno sentire anche se non scattasse il quorum richiesto. Infatti il Parlamento non potrebbe non tener conto della partecipazione e degli orientamenti espressi, oltre a molti altri indizi che mostrano la necessità di una profonda revisione dell’assetto della giustizia italiana”.