Attualità e politica

In Europa ritardano le consegne di vaccini, ma l’Ue ne ha esportati oltre 34 milioni

L’Unione Europea ha esportato da febbraio oltre 34 milioni di vaccini anti-Covid-19. Destinazione? Ben 31 paesi, tra cui la Gran Bretagna alla quale sono state mandate 9,1 milioni di dosi, gli Stati Uniti con 954mila dosi e il Canada con 3,9 milioni.

Come racconta il Corriere della Sera, numeri che non sono passati sottotraccia nonostante Bruxelles abbia annunciato ieri l’arrivo di ulteriori 4 milioni di dosi del siero di Pfizer/BioNTech. Numeri che suonano ancora di più come una beffa se si pensa che in tutta l’Ue sono stati distribuiti 55 milioni di vaccini, di cui 42,7 milioni somministrati.

Martedì il presidente del Consiglio europeo Charles Michel aveva dichiarato nel suo blog che Gran Bretagna e Stati Uniti, al contrario dell’Unione Europea, “hanno imposto un divieto assoluto all’esportazione di vaccini o componenti di vaccini prodotti sul loro territorio”. Queste dichiarazioni hanno scatenato il disappunto del ministro degli Esteri inglese che ha negato l’esistenza di un divieto e convocato il rappresentante Ue a Londra.

Ci ha pensato il premier Draghi a dare un segnale forte: ha bloccato infatti l’export di 250mila dosi di vaccino AstraZeneca dopo che Bruxelles ha approvato ben 249 richieste, seppur di mole minore, di esportazione. All’indomani della decisione dell’ex presidente della Bce, la Commissione Ue aveva pubblicato la lista dei paesi destinatari dei vaccini, ma mancavano i numeri. Sono arrivati con un documento distribuito agli ambasciatori presso l’Ue (aggiornato settimanalmente), che la Commissione ha scelto di commentare solo oggi.

Redazione

 

 

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