Luca Zaia ha parlato al Corriere delle minacce a chi “semplicemente fa quello che la legge prescrive. E cioè, vaccinare”. “Il clima è pessimo e non andrebbe sottovalutato”, ha detto Zaia, “ma quel che dà più fastidio è il dover accettare di essere tutti associati a una serie di congetture complottiste, dal voler instaurare dittature alle massonerie alle attività criminali. Il problema è che se non si abbassano i toni, prima o poi qualche mente malata si sentirà investita dal mandato divino di aggredire qualcuno”.
Sul balzo dei contagi nella sua regione, il Veneto, Zaia si è detto preoccupato, ma ribadisce l’importanza dei vaccini, la cui efficacia “è palpabile”. Lo dicono i numeri: “Da noi, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono per l’83% non vaccinati, e il 53% di quelli in corsia. E si badi: i non vaccinati sono soltanto il 14% della popolazione”.
Resta il problema che il numero dei contagiati, in Veneto, è alto: “Il fatto è che noi siamo la Regione che fa più tamponi in Italia. Il dato vero non è il numero dei positivi, che oggi sono 3.500, ma il rapporto tra numero di tamponi e i positivi. Secondo il rapporto dell’Iss, la media italiana oggi è del 2,4%, la media veneta un po’ meno, il 2,3%. E ci sono Regioni che superano di gran lunga la media nazionale”.