EconomiaLE TASCHE DEGLI ITALIANI

Legno, le imprese chiedono lo stop all’export. Aumenti del 500% per la materia prima

Contraccolpi per la filiera italiana del legno che deve destreggiarsi tra carenza di materia prima e rincaro dei prezzi. Il tutto è dovuto ad un boom di richieste dagli Usa e dalla Cina: “I fornitori prevedono almeno sei mesi per le consegne, normalmente bastavano sessanta giorni”, spiega a Repubblica Ezio Daniele, presidente di Assoimballaggi.

Il problema delle imprese italiane è la dipendenza dalle forniture estere, il che provoca “costi di approvvigionamento più elevati rispetto alla gran parte dei competitor”.

Come racconta Repubblica, le quotazioni del legno sono passate dai 264 euro per metro cubo dell’aprile 2020, ai 989 euro di settembre, fino ad arrivare a 1.686 euro a maggio. “Negli Stati Uniti il prezzo dei pannelli da costruzione è schizzato da 300 a 1.400 dollari. In Europa siamo a 6-700 euro: molti produttori dirottano la merce sui mercati più redditizi”, afferma Paolo Fantoni, vicepresidente di Federlegno.

Le grandi segherie tedesche e austriache si stanno rifornendo da Ucraina, Repubblica Ceca e Slovacchia, mentre le aziende minori arrancano. Per questo i player del settore chiedono un blocco Ue all’export dei tronchi fuori dal continente.

Redazione

 

 

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