Internazionale

Verso il vaccino russo Sputnik V, manca ancora il benestare dell’Ema

Il vaccino russo Sputnik V diventa una possibilità sempre più concreta anche in Italia. Già l’assessore lombardo alla Salute Letizia Moratti aveva invocato la sua approvazione per poter allargare il numero di dosi a disposizione degli italiani.

In questi giorni in molti le hanno dato seguito, a parte dal ministro della Salute Roberto Speranza che ha dichiarato “Sul vaccino russo non dobbiamo avere timori, quello che per noi è importante è il passaggio Ema”. Molti virologi si sono subito detti entusiasti, come Mariarita Gismondo che ha affermato: “Andrei a sondare la possibilità di usare anche in Italia sia lo Sputnik sia il vaccino cinese, tutta l’area orientale ha praticamente sconfitto il virus”.

Massimo Puoti, direttore di Malattie Infettive all’Ospedale Niguarda di Milano e European Expert nel campo delle Malattie Infettive presso Ema, lo ha definito “un’arma molto promettente per il raggio di copertura dei pazienti, compresi gli over 60, il numero di persone testate, una tecnologia utilizzata diversa ma valida e una grande “maneggevolezza” del siero, che può essere conservato tra i 2 e gli 8 gradi”, come racconta Il Giornale.

L’Ema ancora non è pronta a deliberare, nonostante la pubblicazione dei risultati preliminari della fase tre. Visti intanto i segnali di apertura, la Russia ha preso contatti con la tedesca Idt Biologika di Dessau per verificarne le capacità produttive per rispettare la legge comunitaria secondo cui l’ultima fase di produzione deve venire nei confini europei.

Secondo Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, ci vorranno ancora due mesi per l’approvazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco. Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, ha dichiarato: “Io credo che ci dobbiamo accostare a ogni vaccino con un atteggiamento “laico”, cioè valutare quello che è il profilo di sicurezza ed efficacia attraverso analisi rigorose e fare valutazioni sulle pubblicazioni scientifiche che verranno a essere prodotte”.

Redazione

 

 

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