Attualità e politica

I tre pass per spostarsi tra regioni

All’articolo 10 della bozza di decreto del governo sono indicate le tre tipologie di pass per svolgere alcune attività e spostarsi in Italia tra le regioni arancioni e rosse. Le certificazioni dovranno provare “lo stato di avvenuta vaccinazione contro il Sars-CoV-2 o guarigione dall’infezione, ovvero l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus Sars-CoV-2”.

Come racconta Repubblica, per quanto riguarda il primo caso, si tratta di un documento rilasciato alla fine dell’intero ciclo vaccinale, dopo aver ricevuto due dosi del siero, ad esclusione di quello Johnson & Johnson che è monodose, e ha validità sei mesi.

Il certificato di avvenuta guarigione dall’infezione può essere redatto dal medico di famiglia e vale sei mesi. Il pass per chi invece certifica tramite test, sia molecolare che rapido, ha validità 48 ore. I test devono essere “riconosciuti dall’autorità sanitaria ed effettuati da operatori sanitari”.

Trattandosi per ora di documentazioni cartacee, il rischio che possano essere contraffatte è alto. Per questo motivo il decreto specifica subito che le sanzioni saranno quelle previste dal codice penale per il falso del pubblico ufficiale o del privato, oltre a quelle amministrative che vanno da 400 a 3mila euro.

Le certificazioni rilasciate dai Paesi Ue avranno stessa valenza e permetteranno di circolare per l’Italia, lo stesso vale per i documenti di Stati terzi in cui la vaccinazione è avvenuta con un siero riconosciuto dall’Ue ed è stata validata da uno stato membro.

I pass dovrebbero entrare in vigore dal 26 aprile, in attesa del green pass europeo.

Redazione

 

 

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button
Do NOT follow this link or you will be banned from the site!