Attualità e politica

Solinas a LaChirico: “In estate strumentalizzazione senza precedenti. Ora rafforziamo i controlli per mantenere la zona bianca”

Da “untrice d’Italia” a zona bianca. A sentire il presidente della Sardegna Christian Solinas, i risultati ottenuti sul fronte dei contagi (Rt allo 0,89) e dei ricoveri (solo il 12 percento di posti occupati in terapia intensiva) sarebbero merito esclusivo dei sardi. “Abbiamo realizzato uno screening a tappeto, i cittadini hanno rispettato le norme vigenti con sacrificio e tenacia”, dice Solinas in una intervista web a LaChirico.it.

Lei, presidente, continua a chiedere il passaporto vaccinale ma il segretario del suo partito Matteo Salvini è contrario. “Matteo mira alla concretezza, al buon senso e alla libertà delle persone. Io penso che, se il passaporto diventa uno strumento di libertà per i cittadini, anche lui sarà della partita. Quando lo proposi per la prima volta un anno fa, fui sbeffeggiato da tutti, adesso è una tendenza internazionale: si usa per visitare le isole spagnole e greche, addirittura per entrare in Nuova Zelanda. Discutiamo di cose già fatte nel mondo”.

Da untori estivi a primi della classe: una rivincita? “Abbiamo subìto una strumentalizzazione senza precedenti: mentre nel resto d’Italia si ballava ovunque, dalla riviera romagnola alle spiagge salentine, l’attenzione mediatica si è concentrata tutta su un paio di locali in Costa Smeralda. La verità è che noi avevamo raggiunto il quasi azzeramento dei contagi, poi l’apertura indiscriminata, voluta dal governo Conte e da noi osteggiata, ci ha portato il virus in casa”. Il 27 marzo verrà meno il divieto di spostamento nelle seconde case: temete l’invasione? “Vogliamo rafforzare i controlli per mantenere un livello di guardia elevato, perciò, per restare sull’isola, oltre al tampone molecolare o al test antigenico negativo esibito all’ingresso, chiederemo un secondo tampone al quinto giorno di permanenza. Mi appello al senso di responsabilità delle persone, la scorsa estate abbiamo assistito a comportamenti inaccettabili, c’era gente che ingoiava una tachipirina prima di imbarcarsi per bypassare i controlli in aeroporto. Chi sceglie di venire in Sardegna è benvenuto ma deve farlo in sicurezza”.

Soltanto il vaccino ci restituirà una piena libertà di movimento. “Concordo con lei, e non vedo l’ora che arrivi il mio turno. Abbiamo chiesto al governo di procedere in via sperimentale alla vaccinazione di massa dell’intera popolazione isolana: la Sardegna potrebbe essere un laboratorio a livello mondiale”. Le vaccinazioni procedono a rilento. “Le graduatorie non rispecchiano mai la realtà vera. I ritardi accumulati sono dovuti all’esigenza di mantenere scorte del 30 percento per effettuare la seconda dose”. Lei sarebbe favorevole all’impiego di Sputnik? “Certo, i miei tecnici mi hanno dato parere positivo sul vaccino russo. Attendiamo il parere dell’Ema, poi avremo a disposizione un vaccino in più”.

L’Italia, come Francia e Germania, ha sospeso in via precauzionale la somministrazione di Astrazeneca. “In Sardegna abbiamo utilizzato una parte consistente del lotto contestato ma non abbiamo registrato disturbi particolari. Queste notizie purtroppo non aiutano il ritmo della vaccinazione perché seminano paura”.

E’ un peccato che una regione bellissima come la Sardegna, dal mare all’entroterra, non sia dotata di infrastrutture adeguate. Il Recovery plan potrà aiutarvi? “Noi puntiamo a due progetti per garantire la continuità territoriale sia verso l’esterno, con la creazione di una flotta aerea regionale, sia verso l’interno, attraverso il potenziamento delle reti ferrate. Se l’alta velocità collegasse Olbia con Cagliari, il modo di vivere l’isola cambierebbe. Le dirò di più: sole e vento qui non mancano, allora produciamo energia rinnovabile, alimentiamo i treni ad idrogeno. Noi ci siamo”.

Che effetto le fa quando si parla di Italexit o di nuovi gruppi al Parlamento europeo? “Sono discussioni lontane dai problemi quotidiani. Da assessore regionale dei Trasporti ho dovuto lavorare con le direzioni generali della Commissione che spesso assumono decisioni pesanti senza conoscere le realtà su cui andranno a incidere. Io sono contro l’omologazione delle diversità, l’Ue va rifondata per dar vita all’Europa delle regioni e dei popoli, con una costituzione federale”.

Redazione

 

 

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