Attualità e politica

Luca Attanasio chiese il raddoppio della scorta, ma la Farnesina glielo negò

L’ambasciatore Luca Attanasio, caduto pochi giorni fa in Congo, aveva chiesto un rafforzamento della sua scorta ma la Farnesina glielo aveva negato.

E’ quanto emerge dal racconto de La Stampa: il diplomatico si è stabilito a Kinshasa nel 2017, con una scorta di due carabinieri al seguito. Dopo un anno si è reso conto di operare in un paese pericoloso e di avere bisogno di altre due persone. Il ministero degli Esteri, quando ha ricevuto la richiesta, come da prassi, ha inviato un ispettore per valutare l’effettivo bisogno di raddoppiare la scorta, ma l’esito è stato negativo. Il tutto suona ancora più strano se si considera che il predecessore di Attanasio era sempre accompagnato da quattro uomini.

Ma non è solo questo il punto oscuro. Ancora è da chiarire il ruolo dell’Onu e del Pam, Programma alimentare mondiale): il diplomatico era volato lunedì da Kinshasa a Goma, convinto di trovare un dispositivo adeguato, che evidentemente non era pronto.

Intanto, Rocco Leone, vice direttore del Programma alimentare mondiale in Congo, scampato all’attacco, ha informato che i sequestratori erano sei, armati, e hanno costretto i passeggeri a seguirli nella foresta. Nella pistola d’ordinanza del carabiniere Antonio Iacovacci, non risulta essere partito alcun colpo. La procura di Roma, che ha delegato per le indagini i carabinieri del Ros, cercherà di fare luce sulla vicenda.

Redazione

 

 

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