Attualità e politica

Cassese: ‘Mandiamo via quegli oscuri personaggi che scrivono norme più oscure di loro’

“Mi domando: possiamo avere fiducia di uno Stato e di un governo che, nel dettare una norma tanto importante per la vita quotidiana di tutti noi, fa riferimento ad un atto amministrativo (un dpcm), ma lascia salvo un altro decreto legge? Era necessario un grande sforzo per ripetere – se necessario – il contenuto di quegli altri provvedimenti? Io penso che agli autori di questi orrori giuridici sia riservato un apposito girone dell’inferno”, così il giudice emerito Sabino Cassese.

Per il Professore sono norme dettate in nome dell’emergenza che però non è più tale, in quanto prevedibile da molti mesi. “Si tratta di misure dettate in nome dell’emergenza che tale non è, visto che durante la prima ondata si prevedeva la seconda e ora si teme la terza. Prevedibile, e che quindi, in uno Stato ben ordinato, doveva essere affrontato con i rimedi ordinari, che ci sono, fin dal 1934 e consentono misure anche draconiane, ma non di emergenza”, afferma al Messaggero.

La colpa per Cassese risiede nell’incapacità di programma e decidere che è propria della politica e del governo. Ciò non fa altro che aumentare lo stato di confusione e incertezza in cui vivono gli italiani. “Le cause sono chiare: assenza di buon senso di chi scrive i provvedimenti, impreparazione del personale politico, debolezza dell’ amministrazione, scarsa visibilità del potere e delle sue decisioni. Solo un esempio: perché tante conferenze stampa del politico di turno, invece di far parlare solo i nostri bravi tecnici dell’Istituto superiore di sanità? Ci saremmo tutti sentiti più sicuri, avremmo capito le difficoltà della situazione, avremmo avuto spiegazioni convincenti invece che fervorini e raccomandazioni”.

Un punto fondamentale su cui ribatte Cassese è la complessità dei testi che dovrebbero dare le risposte agli italiani. Questa è uno degli elementi su cui lavorare per migliorare la situazione: “Bisognerà ripensare e ridisegnare il rapporto tra tecnici e politici, mandare via quegli oscuri personaggi che scrivono norme più oscure di loro e sostituirli con qualcuno che conosca l’italiano e sappia esprimersi, riportare le decisioni nei luoghi dove debbono esser prese, invece di lasciarle nelle mani di una o due persone, rafforzare l’ amministrazione (invece di sostituirla con improbabili commissari, come si vuole fare con il Recovery Plan). E potrei continuare”.

Redazione

 

 

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