Internazionale

Israele continua la campagna vaccinale da record, dubbi sui dati da inviare a Pfizer

La campagna di vaccinazione in Israele coincide di fatto con la campagna elettorale di Benjamin Netanyahu, alla guida del paese da quasi 12 anni. Il prossimo 23 marzo si terranno le quarte elezioni svolte nel giro di due anni e l’attuale premier sta facendo della vaccinazione uno dei punti cardine della sua credibilità e dei suoi asset.

Dal 20 dicembre a oggi il siero è stato inoculato a oltre 2 milioni e mezzo di cittadini, da ieri anche i ragazzi tra i 16 e i 18 anni possono accedere alla vaccinazione. Entro la fine di marzo i due terzi della popolazione saranno immunizzati. Il paese è in un rigido lockdown, gli spostamenti aerei in entrata e in uscita sono bloccati, salvo rare eccezioni.

Il caso Israele funzionerà anche da esperimento per l’azienda Pfizer. Netanyahu, infatti, ha firmato un accordo con la multinazionale statunitense che prevede l’invio di tutti i risultati, compresi i dati dei vaccinati. Ciò ha scatenato tutte le associazioni che si occupano del rispetto della privacy e il governo ha fatto sapere che le informazioni che verranno condivise saranno solo statistiche generali, senza alcun dato personale e riservato.

Redazione

 

 

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