Attualità e politica

Edilizia: dopo il boom dei lavori i sindacati chiedono 275 euro di aumento

I sindacati dell’edilizia chiedono un aumento medio di 275 euro per il rinnovo del prossimo contratto collettivo nazionale di lavoro. E più sicurezza. E’ quanto emerge dalla piattaforma che è stata approvata dall’attivo unitario di FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil e che adesso dovrà passare dalle assemblee dei lavoratori. In una nota, i segretari generali Vito Panzarella, Enzo Pelle e Alessandro Genovesi spiegano che «bonus e superbonus per ristrutturazioni abitative, avvio del Pnrr, ammodernamento infrastrutturale per la rigenerazione urbana», «hanno determinato lo sviluppo del settore dell’edilizia, con incremento di forza lavoro e salariali». Il rinnovo del contratto Ance e Coop dovrà quindi essere un momento per riconoscere ai lavoratori una parte nella crescita del settore. «In questi ultimi tre anni – affermano i tre segretari generali – le dinamiche salariali sono state stressate dal processo inflattivo che ha eroso gli stipendi dei lavoratori. Pertanto alla luce della perdita di valore economico nei salari degli ultimi anni, richiediamo un aumento retributivo pari a 275 euro. Il settore dell’edilizia sarà protagonista del processo di ammodernamento del Paese». (Sole 24 Ore)

Entrando nel merito della piattaforma vi si legge che i sindacati considerano centrale il ruolo del settore per la realizzazione degli obiettivi del Pnrr: «Oltre alla missione 3 relativa alle Infrastrutture per una mobilità sostenibile, ci saranno altre 5 missioni, su un totale di 7 che interesseranno in maniera indiretta il settore Edilizia. A queste si aggiungono le sfide lanciate dalla Direttiva Green come l’ammodernamento del patrimonio infrastrutturale, pubblico e privato di tutto il Paese. Anche per la realizzazione di opere minori è previsto l’utilizzo di tecniche di costruzione a basso impatto ambientale (BIM), per ridurre gli sprechi e ottimizzare l’uso dei materiali».

Per favorire la sostenibilità ambientale i sindacati spiegano che «andranno implementati i metodi di prefabbricazione e modulazione per minimizzare i rifiuti di costruzione e ridurre i tempi di realizzazione; l’applicazione di tecniche di costruzione a secco, che riducano l’uso di acqua e materiali cementizi, la promozione di tecnologie avanzate di perforazione e scavo, che minimizzino le vibrazioni e l’ utilizzo di tecnica dello scavo in atmosfera iperbarica per la costruzione di gallerie che interagiscono con la falda acquifera».

Sul fronte dei cambiamenti climatici e dell’organizzazione del lavoro «le variazioni climatiche e l’aumentare generalizzato delle temperature ci impongono una riflessione strutturale sulle metodologie, sui dispositivi di sicurezza. Per tale ragione è imprescindibile prevedere una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro, demandando la disciplina alla contrattazione di secondo livello». Viene pertanto richiesto di modificare le previsioni del contratto sull’orario di lavoro e sui conseguenti accordi locali per permettere la concordata riduzione dell’orario ordinario.

Redazione

 

 

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