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Recovery Plan, archiviata la rete unica. Ci saranno più reti

Il Recovery Plan di Mario Draghi archivia la rete unica che, secondo il piano del governo Conte, doveva nascere dalla fusione di Open Fiber e Tim.

Come racconta Repubblica, a pagina 98 del piano italiano si legge: “L’intervento del Pnrr si colloca nel solco degli sfidanti obiettivi definiti in sede europea e nella consapevolezza che le reti a banda larga ultraveloce sono una General Purpose Technology”, con un esplicito riferimento al plurale reti.

Già i ministri Colao e Giorgetti avevano espresso perplessità sul progetto del governo Conte senza però prendere decisioni ufficiali che sono arrivate con le parole di pagina 98 che non lasciano spazio a interpretazioni.

In questo modo il governo ha di fatto risposto alle norme Ue, considerando che la Commissione guardava con diffidenza ad un unico soggetto “verticalmente integrato”, quale è Tim, come owner della banda. L’Antitrust Ue avrebbe potuto quindi rifiutare il progetto.

Nel Recovery Plan sono stati stanziati 6,71 miliardi per la digitalizzazione del paese e, accantonata la rete unica, le zone più abitate e redditizie, come le grandi città, avranno a disposizione almeno due reti, mentre nelle altre aree ci sarà un unico operatore.

Redazione

 

 

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