Da Madrid a Bilbao, da Valencia a Barcellona, l’attività teatrale in Spagna è ricominciata perché “il teatro è un posto sicuro. I dati sono lì a dimostrarlo: nessun focolaio, nessun contagio fino ad ora”, come afferma Carla Juliano, produttrice teatrale argentina.
Dal 17 giugno, quando in tutta Europa gradualmente andavano allentandosi le misure anti-Covid, il Teatros del Canal ha riavviato la sua programmazione, permettendo ai suoi clienti di assistere in presenza alle pièce, nel rispetto di tutte le normative. Lo ha fatto anche perché è una struttura pubblica a gestione privata, che non dipende dalla compravendita di biglietti. Questo è invece il destino di molti teatri privati, specialmente i più piccoli, che con una capienza ridotta della sala non possono coprire tutte le spese di produzione.
Come racconta Repubblica, nella Comunità Autonoma di Madrid si contano 3876 attività culturali da giugno, in media al giorno 15 rappresentazioni teatrali, mostre o concerti. Ingressi contingentati, obbligo della mascherina, igienizzazione continua delle mani e degli ambienti: così il teatro madrileno non si è fermato.
