A dicembre il 98% di chi ha perso il lavoro rispetto al mese di novembre è di sesso femminile. L’Istat ha rivelato che sono andati in fumo 444mila posti di lavoro nei dieci mesi della pandemia e tra questi 312 mila sono tra le donne.
Rispetto al mese di novembre le donne occupate a dicembre sono diminuite di 99mila unità, mentre tra gli uomini sono stati persi solo 2mila posti di lavoro, come racconta il Corriere della Sera.
Tra le professioni più penalizzate, ci sono i commessi dei negozi, che sono in larga parte di sesso femminile. Con il calo degli acquisti e della propensione alla spesa, molti sono in cassa integrazione o hanno perso il posto con un contratto in scadenza. Persi molti posti di lavoro anche nel settore fieristico (dove generalmente c’è largo impiego di hostess), ristorativo e delle mense scolastiche e aziendali. Colpite anche le badanti e le colf, per le quali non sono previsti ristori.
Nell’arco dei dodici mesi l’Istat registra un calo dell’8,9% delle persone in cerca di lavoro (222 mila unità in meno) con un tasso di occupazione del 9%. In crescita anche il numero di inattivi ovvero coloro che non hanno un impiego ma hanno anche interrotto la ricerca di uno nuovo (482mila unità in più).
Complessivamente, l’Istat dichiara che “l’occupazione torna a diminuire, interrompendo il trend positivo che tra luglio e novembre aveva portato a un recupero di 220 mila occupati, il calo è concentrato sulle donne e coinvolge sia i dipendenti sia gli autonomi”.