Al via in India la maxi campagna di vaccinazione con l’obiettivo di inoculare la dose a 300 milioni di cittadini (meno di un quarto della popolazione indiana) entro agosto. Il governo ha approvato due vaccini: il Covishield di AstraZeneca e il Covaxin della Bharat Biotech, società di biotecnologia indiana, che è ancora in attesa di un ultimo test.
Ieri il ministro dell’informazione Prakash Javedekar ha annunciato, come racconta Repubblica, che “l’India è forse l’unico Paese al mondo dove si stanno preparando quattro tipi di vaccino contemporaneamente”. Si tratta infatti dello Sputnik-D russo e del ZyCoV-D della Zydus Cadila oltre ai due già citati. Sono stati mobilitati 90mila infermieri per le prove generali e il 60% dei vaccini mondiali è prodotto proprio in India. Qui ha sede la Serum Institute, il più grande produttore a livello planetario, che produce 50 milioni di vaccini al mese e ha l’obiettivo di arrivare a 100 milioni di dosi mensili.
A essere vaccinato per primo sarà il personale ospedaliero statale e privato, insieme a poliziotti, soldati, volontari, e circa 270 milioni di persone considerate vulnerabili, ovvero gli ultracinquantenni.
Nel mentre si stanno formando nuovi infermieri e personale farmacistico, assumendo giovani disoccupati. I punti di domanda sono ancora tanti: come garantire la filiera del freddo, come verificare gli effetti collaterali su una popolazione composta da un miliardo e 300 milioni di persone, come verranno smaltiti i rifiuti, e tanti altri.
