Attualità e politica

Il caos dei navigator

Con l’introduzione del reddito di cittadinanza, è stata creata una figura ad hoc, quella del tutor che avrebbe dovuto aiutare i cittadini che vi aderiscono a trovare un lavoro. Sono state fatte ben 2700 assunzioni con un contratto di due anni, i cosiddetti navigator. I rapporti di lavoro però termineranno ad aprile prossimo e non sembrano esserci nuovi fondi a disposizione.

L’articolo 55 della Legge di Bilancio ha stanziato 10 milioni per Anpal, l’agenzia per le politiche attive che gestisce i tutor, ma con questi soldi si riuscirà a rinnovare il contratto solo a 500 di loro, in quanto i fondi sono destinati ad altre attività.

Se il M5S pensa di proporre un emendamento con proroga di un anno, i tutor si sono uniti in un’Associazione nazionale navigator ‘Anna’, realizzando una sorta di sindacato per difendere i loro diritti.

Sarà difficile, però, riuscire a ottenere dei risultati per il prolungamento del loro contratto. La figura del tutor è sempre stata molto vaga, non si sa effettivamente quale sia stato il loro impegno. Se si guardano i risultati, dell’1,3 milioni di beneficiari del reddito di cittadinanza, hanno trovato lavoro meno della metà (352 mila cittadini hanno avuto un contratto). A ottobre però il numero di occupati è sceso ulteriormente a 192 mila. Oltretutto Anpal non è in grado di stabilire chi tra i beneficiari del reddito di cittadinanza ha trovato lavoro grazie al supporto del navigator e chi per altre vie.

Staremo a vedere quale sarà il futuro dei navigator, che potrebbero comunque fare ricorso, in quanto assunti con contratto di collaborazione (cococo), ma di fatto gestiti come dipendenti a termine per velocizzare le pratiche e renderli operativi sin da subito.

Redazione

 

 

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