Attualità e politica

Scontro sugli spostamenti: sì ai viaggi all’estero e per andare in aeroporto ci si sposta tra regioni

Una nota del Viminale sancisce che è possibile spostarsi tra Regioni per raggiungere un aeroporto dal quale partire per motivi di turismo. Il 3 marzo l’Astoi, associazione dei tour operator italiani, aveva chiesto al ministro Lamorgese se, in base al Dpcm che vieta gli spostamenti tra regioni, si potessero attraversare zone arancioni e rosse per raggiungere lo scalo.

“Sono giustificati gli spostamenti finalizzati a raggiungere il luogo di partenza di questo tipo di viaggi che, in quanto generalmente consentiti, non possono subire compressioni limitazioni al proprio svolgimento”, è quanto ha chiarito il ministro.

Come spiega il Corriere della Sera, i paesi che si possono visitare sono: Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faroe e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.

Dalla maggior parte di queste destinazioni, è previsto al ritorno in Italia l’obbligo del tampone. Mentre chi fa rientro dall’Austria, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti deve sottoporsi alla quarantena di 14 giorni. Stesso trattamento anche per chi torna da Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Tailandia.

In Italia, invece, sono in vigore i limiti agli spostamenti tra Regioni se non per motivi di urgenza, lavoro o necessità, fino al 30 aprile. Chi si trova in zona rossa non può uscire di casa, mentre in zona arancione bisogna rimanere all’interno del proprio Comune.

È possibile recarsi alle seconde case (solo il nucleo familiare) purché sia stata acquistata prima del 14 gennaio 2021 e non sia abitata da altri.

Redazione

 

 

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