“Nel mondo della difesa oggi ci sono due grandi sfide. La prima è sviluppare e industrializzare la tecnologia in maniera molto più veloce di quello che l’industria era abituata in passato.
E la seconda è sviluppare prodotti che sono costruibili in scala, quindi di avere la capacità produttiva per fare volumi. E in entrambi i casi essere dual use, quindi usare tecnologie che sono nate nel mondo civile per il mondo militare è assolutamente l’unica risposta per poter dare riscontro a queste due sfide. Questo è quello che viene chiesto all’industria, in Europa, negli Stati Uniti e anche in altre parti del mond”o. Lo ha detto Claudio Cisilino, executive vice president of Operations, Corporate strategy and Innovation di Fincantieri, intervenendo in video collegamento al Festival del Cambiamento, in corso a Gorizia.
Il tutto, ha puntualizzato, vale anche per i nuovi business, come l’underwater: “la subacquea è un mondo nuovo, abilitato alla tecnologia”, in cui “mettere assieme le capacità in ambito civile con quelle in ambito militare è assolutamente essenziale, noi siamo impegnati in questo. Le navi stanno diventando sempre più complesse, sempre più sistemi complicati integrati a bordo. Anche la sfida della transizione verde ha complicato i mezzi.
Pensiamo al fatto di dover, per esempio, integrare a bordo l’idrogeno. La Marina militare italiana usa l’idrogeno a bordo sui sommergibili da vent’anni, ma la prima nave in scala con l’idrogeno a bordo la consegneremo noi il prossimo anno nel settore della crociera, quindi questa capacità di interscambio tra civile e militare, che è una novità degli ultimi anni, e la necessità di fare veloci lo sviluppo di tecnologie – ha concluso – sono veramente le cose più importanti”.