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Gas: Nord Stream riparte, ma Putin minaccia altre riduzioni

Nord Stream è ripartito come previsto dopo il periodo di manutenzione, durato dieci giorni, restituendo all’Europa forniture di gas russo con lo stesso ritmo precedente al fermo del gasdotto. Il Cremlino però avverte che senza garanzie tecniche e legali sulla turbina, i flussi potrebbero ridursi al 20%.

Gazprom ha riaperto i rubinetti nelle prime ore del mattino del 21 luglio (alle 6 ora di Mosca, le 8 in Italia) e i flussi sono aumentati piuttosto rapidamente, confermando che nell’intera giornata dovrebbero essere esportati circa 65 milioni di metri cubi di gas attraverso la pipeline.

Tuttavia, riporta il Sole 24 ore, le forniture non sono tornate al 100%, anzi, rischiano di diminuire o addirittura di azzerarsi. Questa possibilità è stata comunicata proprio dal Cremlino e Putin ha lanciato un avvertimento: dal 26 luglio il Nord Stream potrebbe non essere in grado di trasportare più di 30 milioni di metri cubi di gas al giorno (un quinto della sua capacità).

La situazione per le forniture, è quindi precaria e la scadenza a cui guardare è quella del 26 luglio dopo i dieci giorni di fermo che si sono conclusi oggi, di cui Gazprom garantisce il 40%.

Redazione

 

 

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