Attualità e politica

Il Covid preoccupa le carceri, detenzione domiciliare per molti

Sono già 150 i detenuti positivi al Coronavirus. 71 solo a San Vittore a Milano, 55 a Terni, altri 12 a Benevento. Insieme a loro anche 200 operatori di Polizia penitenziaria, di cui tre sono in ospedale.

Per evitare che gli istituti di pena diventino dei pericolosissimi focolai, il ministro Bonafede è intervenuto con dei nuovi provvedimenti. In tutto cinquemila detenuti (poco meno del 10% di tutta la popolazione carceraria) beneficeranno delle nuove normative.

Tremila detenuti con pene non superiori ai 18 mesi vivranno ora la detenzione domiciliare con braccialetto elettronico. Bonafede ha fatto sapere che questa modalità non si applicherà ai detenuti per mafia, terrorismo, corruzione, stalking, violenza sessuale e voto di scambio. Non sarà concessa neanche a chi avrà preso parte alle rivolte nelle carceri o ricevuto un procedimento disciplinare nei precedenti dodici mesi.

Duemila detenuti in semilibertà invece non avranno l’obbligo di rientrare in cella la sera, potranno ricevere licenze superiori ai 15 giorni fino a fine anno.

Il Ministro ha poi garantito che i lavoratori del settore della giustizia verranno messi nelle condizioni di poter lavorare in smart working, quindi gli avvocati potranno depositare sentenze da remoto o i cancellieri accedere ai registri da casa.

Redazione

 

 

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