Economia

Lavoro domestico, si studia il bonus per chi assume badanti

È allo studio un bonus per la copertura del costo dei lavoratori domestici. Lo ha annunciato Aniello Pisanti, responsabile della Direzione centrale vigilanza e sicurezza del lavoro dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, precisando che l’agevolazione potrebbe prendere la forma di un esonero dai contributi per chi assume badanti. (Il Sole 24Ore)

«Il bonus potrebbe consistere in un esonero contributivo» ha precisato in occasione della presentazione del rapporto annuale sul lavoro domestico promosso dall’Osservatorio Domina, ricordando che oggi è prevista una deduzione sui contributi. Tale esonero, ha spiegato, sarebbe per un importo ben più alto rispetto alle attuali deduzioni: «si sta ragionando sul doppio della cifra, ma con delle limitazioni».

Come prima limitazione il fatto che l’esonero riguarderebbe solo le badanti e non le colf. Altra limitazione: «l’esonero sarebbe dedicato alla popolazione che ha un limite di età minimo, perché escludendo i giovani si escluderebbero molti disabili che hanno bisogno di assistenza, e questo ce lo stiamo studiando bene». Infine come altra limitazione «questo esonero, che potrebbe essere concesso per 1-2 anni o 36 mesi, deve prevedere che per evitare frodi il lavoratore debba essere mantenuto in servizio». Bisogna evitare cioè, ha spiegato, la possibilità che qualcuno assuma, prenda lo sgravio e poi licenzi.

In base al V rapporto annuale sul lavoro domestico, promosso dall’Osservatorio Domina nel 2022 colf e badanti regolari in Italia erano poco meno di 900mila, con una riduzione rispetto al 2021 del -7,9%: su un totale di 1,86 milioni di lavoratori domestici la quota dei lavoratori irregolari era invece pari al 51,8%. Questo particolare settore, pur avendo una produttività piuttosto bassa rispetto ad altri settori economici, offre comunque un contributo positivo al Pil italiano, pari all’1%. Nel 2022, secondo lo studio, la spesa delle famiglie per il lavoro domestico è diminuita per la prima volta, dopo l’aumento progressivo registrato dal 2017. Nello specifico, considerando gli 1,86 milioni di lavoratori complessivi, la spesa delle famiglie raggiunge i 14,3 miliardi, di cui 7,7 per le badanti e 6,6 per le colf. Si tratta di un settore caratterizzato da una forte presenza straniera, soprattutto dell’Est Europa, e da una prevalenza femminile, anche se negli ultimi anni si è registrato un aumento sia degli uomini che della componente italiana.

Redazione

 

 

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