Attualità e politica

Vaia: “La scienza è neutra, nessuna spy story con il vaccino Sputnik”

“La scienza è neutra e non condizionabile da interessi politici o industriali. Quando si parla tra scienziati, si parla tra scienziati”, lo afferma Francesco Vaia, direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani di Roma, a proposito dell’accordo di collaborazione firmato insieme alla Regione Lazio con il Centro russo di Gamaleya per uno studio più approfondito di Sputnik.

“C’è una rilevanza strategica nel ruolo della ricerca sui vaccini, anche in relazione al ruolo nazionale dell’industria del farmaco. In questo caso, il nostro è il primo studio su Sputnik in Europa, che è riconosciuto internazionalmente come un buon vaccino, anche da uno studio americano, appena pubblicato. Tutto il resto è malizia”, spiega Vaia in un’intervista a Repubblica.

“A noi interessa solo fare ricerca scientifica, non ci vogliamo certo sostituire all’autorità regolatoria, che farà il suo lavoro nel decidere se approvare il vaccino o meno. Non c’è nessun interesse nascosto su Sputnik, nessuna spy story, è solo un accordo tra scienziati. La scienza è neutra. E resta il fatto che tutto quello che faremo verrà preventivamente approvato dal comitato etico unico nazionale e dall’Aifa”, continua il Direttore.

Il siero Sputnik non è ancora stato approvato dall’Ema, molti paesi in Europa lo hanno già acquistato e la Repubblica di San Marino lo ha già somministrato. Eppure ci sono ancora molti dubbi intorno al vaccino russo e sospetti che dietro si nascondano questioni geopolitiche: “Attorno a Sputnik vedo troppe battaglie politiche e geopolitiche, per noi è tutto alla luce del sole. Non mettiamo in discussione l’onorabilità dello Spallanzani”.

Infine, sulle vicende del vaccino AstraZeneca e Johnson&Johnson, Vaia spiega: “Quello che dico è che il primato, su certe decisioni, deve stare alla scienza. E la politica deve starne fuori. Stiamo attenti a non alimentare ancora più sfiducia nei vaccini da parte dei cittadini. Nessun vaccino è esente da effetti avversi gravi, ma tutti offrono una copertura al 100% dalla malattia grave”.

Redazione

 

 

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