Economia

Pnrr: l’Italia in crescita rischia il taglio di fondi da Bruxelles

L’Italia rischia di finire sotto pressione: questa volta non per aver deluso, al contrario. L’Italia è andata meglio di come si temesse al momento della ripartizione delle risorse del Recovery nell’estate del 2020, mentre altri Paesi sono andati peggio. Si dovrà dunque capire se, nei prossimi mesi, una parte dei miliardi assegnati un anno e mezzo fa dovranno essere redistribuiti a chi è rimasto più indietro del previsto. 

Come si legge sul Corriere della Sera, il 70% delle somme attribuite all’Italia è definitivo, mentre il restante 30% — circa 60 miliardipotrebbe essere in parte rimodulato. L’economia, infatti, ha chiuso il 2021 il 2,6% in più di come prevedeva la Commissione europea, La Spagna e la Germania invece, rispettivamente dell’1,3% e dello 0,5% al di sotto. Non dovrebbero esserci enormi spostamenti di denaro, ma quella che si sta aprendo a Bruxelles è un’altra partita delicata. 

Nel 2020 sono stati attribuiti i fondi e nel 2021 sono stati stesi i programmi di massima. L’Italia nel 2022 avrà 99 appuntamenti al rispetto dei quali sono vincolati i finanziamenti: sei sono per marzo, 38 per giugno e i restanti entro l’anno. In questo centinaio però, circa un quarto hanno impatto politico, perché incidono sul consenso di sacche di elettori praticamente di tutte le forze della maggioranza di unità nazionale. 

Redazione

 

 

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