Internazionale

Netanyahu si prepara al voto puntando sulla quota araba dell’elettorato

Il 23 marzo i cittadini israeliani saranno chiamati al voto, per la quarta volta nel giro di due anni. L’attuale premier Netanyahu, dopo 11 anni di potere, si trova ora a cercare nuove alleanze e punta sulla quota araba del paese, pari a circa il 21% della popolazione israeliana.

Lo ha dichiarato mercoledì da Nazareth durante una conferenza stampa congiunta con il sindaco Ali Salam, annunciando “l’inizio di una nuova era di fratellanza, prosperità e sicurezza”, come racconta Repubblica.

Dopo l’avvio dei voli con Dubai e migliaia di cittadini israeliani che hanno affollato la città degli Emirati, tocca ora a Israele, come ha sostenuto Netanyahu, appoggiato dal sindaco che ha affermato che nessuno aveva fatto per gli Arabi quanto l’attuale premier.

Già un paio di mesi fa il parlamentare della LAU Ahmad Mansour aveva invitato il suo partito a collaborare con il governo per risolvere alcuni nodi critici, quali la criminalità che ha causato 112 vittime nelle città arabe nel 2020. I critici della LAU ritengono che la questione palestinese non debba essere la priorità dell’agenda politica (secondo Darawshe, solo il 9% degli elettori arabi crede che sia la prima urgenza) in quanto così facendo si trascurerebbero le emergenze della vita quotidiana.

E proprio su queste il premier si prepara a fare leva: “Se Netanyahu approvasse ora un piano contro la criminalità, potrebbe ottenere quattro mandati”, afferma a Repubblica Dema Taya, prima donna musulmana a presentarsi alle primarie del Likud.

Redazione

 

 

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