Biden non ha ancora preso possesso dello studio ovale, ma l’Iran rende già note le sue intenzioni. Ha avviato l’arricchimento dell’uranio al 20% nel sito di Fordow, a 30 chilometri a est di Qom per evitare che venga colpito da attacchi aerei. Il quantitativo non è ancora un campanello d’allarme, perché per creare una bomba nucleare bisognerebbe arrivare al 90%.
Costituisce però un allontanamento dagli accordi presi con l’Ue. L’intesa sul nucleare, firmata nel 2015 con Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Cina, Russia, Germania e Ue, fissava il limite al 3,67%, come racconta Repubblica.
Biden ha già dichiarato di voler riesumare gli accordi negati dal suo predecessore, ma nel frattempo i due paesi si parlano a colpi di sottomarini e mercantili. Il sottomarino USS Georgia ha attraversato lo stretto di Hormuz insieme a due incrociatori e il Pentagono ha annunciato di aver cancellato il rientro della portaerei Nimitz dal Golfo anche a causa delle minacce dell’Iran. Dal canto loro, i Pasdaran hanno fermato un mercantile sudcoreano perché violava le regole contro il rischio di inquinamento ambientale.