Attualità e politica

Card. Bagnasco: ‘La fede non è una decorazione esterna’

La Chiesa rispetta le misure di sicurezza previste, e nello stesso tempo sa che la dimensione religiosa non è una decorazione esterna, ma una dimensione essenziale della persona, dimensione che ogni Stato deve riconoscere come tale se vuole rispettare i cittadini. In questo orizzonte, anche la Messa di Natale a mezzanotte, quando Gesù è nato, ha un valore spirituale che va oltre gusti e contingenze”, sostiene Angelo Bagnasco, 77 anni, arcivescovo emerito di Genova, ex presidente della Cei e ora alla guida del Consiglio dei vescovi europei.

Per il cardinale, la fede aiuta le persone in un periodo tanto complicato come quello della pandemia, dove la sensazione predominante è l’incertezza. “Alimentare l’anima religiosa è un bene per tutti, poiché tutti abbiamo bisogno di speranza, coraggio, prospettiva. Non si tratta di privilegiare qualcuno, ma di aiutare, direttamente o indirettamente, la società intera. Il cosiddetto “taglio lineare” non è quasi mai rispettoso. Ripeto: la fede non è una decorazione”, afferma a Repubblica.

Bagnasco è promotore di una stretta collaborazione tra lo Stato e le imprese per lasciare un mondo migliore ai giovani. “I giovani devono essere messi in condizione di fare un progetto di vita senza dover emigrare. Anche su questo piano, occorrono delle alleanze vere e intelligenti tra il mondo dell’impresa e lo Stato: lo Stato non deve sostituirsi, ma neppure defilarsi, soprattutto in un momento in cui bisogna molto vigilare affinché il lavoro non sia spacchettato, e passi in mani sconosciute spaesando i giovani e depauperando il Paese”.

Sulle scelte di Papa Francesco, considerate troppo progressiste dai conservatori e invece prive di una spinta riformatrice da altri, l’arcivescovo emerito di Genova afferma: “Questa è l’identità di ogni Pontefice che, naturalmente, porta la sua umanità concreta. In ogni epoca ci sono state spinte e pressioni anche forti sul Papa, sia da una parte che dall’altra. Ma la storia ci attesta che egli ha sempre tenuto la barra al centro ascoltando la voce del Vangelo e della Tradizione della Chiesa. Per questo anche oggi non bisogna dare troppa enfasi a paure o auspici. Certi schemi mi sembra che appartengano più al mondo dei partiti o dello stadio che a quello della Chiesa”.

Negli ultimi anni sono state mosse alcune accuse alla Chiesa per i pochi prelati italiani: “La Chiesa si estende nel mondo e quindi è naturale che le rappresentanze nei vertici si allarghino alle diverse aree del pianeta. Ciò – continua Bagnasco – non significa svalutare o mortificare nessuno, ma arricchire di nuovi apporti i servizi alla Chiesa e al Papa. Altre letture mi sembra siano di tipo politico”.

Sulle aperture verso la Cina, Bagnasco ricorda che già molti missionari raggiunsero il Dragone, primo fra tutti Francesco Saverio. Il suo auspicio è che Pechino possa comprendere il messaggio di pace e riconciliazione della Chiesa che non è, come sottolinea, una “potenza mondana”.

Il Papa emerito Ratzinger ha deciso di dare le dimissioni nel 2013 e molti temono che questa scelta possa creare un precedente per il futuro: “Non mi sembra il caso di chiedersi se farà giurisprudenza per il futuro. Il vero problema oggi è aiutare l’umanità, specialmente un occidente stanco e triste, a fare spazio a Dio, a gustare la gioia della fede, a riscoprire la sua Chiesa”, afferma il cardinal Bagnasco.

Redazione

 

 

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