Internazionale

Israele, vaccinazione over 60: diminuiti i casi del 41%

Il “test Israele” ha funzionato e lo dimostrano i dati pubblicati ieri. Sono stati i primi a vaccinare, somministrando 57 dosi su 100 residenti, e ad oggi il 90% degli over 60 ha ricevuto la prima dose di vaccino Pfizer/BioNTech. Risultato? I casi di contagio in quella fascia d’età sono scesi del 41% e i ricoveri tra metà gennaio e i primi di febbraio sono diminuiti del 31%.

Come racconta il Corriere della Sera, la campagna è poi passata agli under 60 e fino ad ora al 30% della popolazione è stato inoculato il siero e per il momento i casi si sono ridotti del 12% e i ricoveri del 5%.

Israele è anche il paese con il numero “record” di lockdown, il che può aver sicuramente influito sulla discesa dei contagi. Quel che è certo è che il premier Netanyahu vuole arrivare alle elezioni del 23 marzo con il numero più alto possibile di cittadini vaccinati e ha fatto della vaccinazione un caposaldo della sua campagna e credibilità.

Quel che ancora non è noto, e nemmeno i dati di Israele possono dircelo, è se chi si vaccina non può contagiare gli altri. Il Regno Unito che rispetto agli altri paesi europei ha cominciato molto prima la somministrazione di vaccino, ha finanziato ben sette milioni di sterline per studi clinici che possano rispondere a questa e alle altre tante domande che tutti, compresi gli esperti, si pongono.

Proprio il Regno Unito ha certificato che i casi di contagio tra gli operatori sanitari sono scesi del 53% già dopo dodici giorni dalla prima iniezione.

Redazione

 

 

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