L’argento ha oltrepassato soglie mai raggiunte prima, superando i 60 dollari l’oncia il 9 dicembre, arrivando oltre 61 dollari sul mercato spot londinese il giorno successivo e toccando addirittura quota 62,88 dollari l’11 dicembre. Questa accelerazione improvvisa è favorita anche dal ritorno di interesse dei piccoli risparmiatori. (Sky TG 24)
Gli strumenti finanziari collegati all’argento stanno vivendo una fase di forte attrazione. Dopo un periodo in cui gli Etf contribuivano ad aumentare l’offerta di metallo a causa dei numerosi riscatti, nell’ultimo mese hanno invertito la rotta, registrando afflussi superiori a quelli diretti verso molti fondi sull’oro fisico.
Il principale Etf sull’argento, l’iShare Silver Trust (SLV) di BlackRock, ha raccolto circa 1,5 miliardi di dollari in trenta giorni, superando ampiamente gli ingressi dello Spdr Gold Shares (GLD) di State Street, fermo a circa 860 milioni. Il distacco risulta ancora più evidente analizzando i dati settimanali: GLD ha registrato deflussi per oltre 628 milioni, mentre SLV ha messo a segno ingressi per più di 200 milioni. Anche il fondo SIVR di Aberdeen ha beneficiato della corsa, ricevendo ulteriori 69 milioni. In totale, secondo Bloomberg, gli Etf hanno assorbito quasi 590 tonnellate di argento in una sola settimana.
Dopo il nuovo massimo dell’oro del 20 ottobre, a 4.381 dollari l’oncia, l’argento ha accelerato acquistando circa il 17%. A sostenere questa spinta contribuiscono il timore di possibili dazi statunitensi e la necessità di riequilibrare un differenziale esagerato: il gold-silver ratio, che in aprile aveva toccato livelli oltre 105, è ora rientrato sotto quota 70, tornando su valori più coerenti con la media storica.
Il quadro sul posizionamento degli hedge fund al Comex resta opaco a causa dell’interruzione dei dati Cftc dovuta allo shutdown americano. Le ultime rilevazioni, aggiornate al 4 novembre, mostrano comunque una riduzione drastica delle scommesse rialziste sull’argento, scese ai minimi da quasi due anni (152 milioni di once), lontane dai picchi di giugno. Questa contrazione fa però presumere un successivo riacquisto di molte posizioni lunghe, contribuendo ulteriormente all’ascesa dei prezzi.
Il mercato dei derivati ha registrato un’impennata senza precedenti: secondo il CME Group, a novembre i volumi giornalieri medi dei metalli preziosi sono aumentati del 52%. A guidare la corsa sono stati soprattutto i contratti “mini”, come i Micro Silver Futures da 1.000 once, che hanno segnato un incremento vertiginoso del 238% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, toccando una media di 75mila contratti al giorno.
I contratti standard non sono rimasti indietro: i volumi hanno registrato un aumento del 22%, arrivando a 108mila scambi giornalieri. Un andamento che suggerisce un coinvolgimento sempre più ampio e dinamico degli operatori attivi sul mercato dell’argento.
Gli esperti ritengono che nel 2026 l’argento possa continuare la sua corsa, pur con oscillazioni più marcate. Il quadro generale rimane orientato al rialzo, ma la natura tradizionalmente più instabile del metallo bianco rispetto all’oro lascia prevedere movimenti bruschi, soprattutto se dovessero verificarsi prese di beneficio sul metallo giallo o mutamenti improvvisi nella politica monetaria statunitense. Nonostante ciò, l’analisi tecnica mostra un argento proiettato in una fase completamente nuova, sostenuto da una spinta robusta e da un crescente interesse degli operatori, elementi che indicano un mercato in piena evoluzione.




