Con il via libera definitivo della Camera al Decreto Legge 55/2025, convertito in legge con 153 voti favorevoli, il sistema degli acconti Irpef per il 2025 subisce un cambiamento significativo, mettendo fine alle incertezze fiscali che hanno caratterizzato i mesi precedenti. Nel 2023 la riforma Irpef aveva accorpato i primi due scaglioni e ampliato la no-tax area. Ma dato che mancavano le coperture pluriennali, il governo Meloni aveva ridotto l’imposta limitata al solo 2024. La nuova legge di Bilancio 2025 che ha messo a regime la nuova curva Irpef a tre aliquote portava però l’acconto maggiorato in maniera sproporzionata. Le reazioni critiche erano arrivate da più parti, non solo dalle opposizioni, e il governo era così corso ai ripari, riallineando la normativa e mettendo fine alle incertezze. (Corriere)
Per la grande maggioranza dei lavoratori dipendenti e pensionati non cambia nulla: le nuove aliquote erano già state “assorbite” nei calcoli delle ritenute Irpef 2025. Per gli altri, il cambiamento comporta una riduzione degli acconti dovuti nel 2025 (pari a 245,5 milioni di euro), con un recupero previsto nel saldo del 2026.
Viene confermata la nuova detrazione di 1.955 euro per redditi da lavoro dipendente fino a 15.000 euro (esclusi i pensionati). Si precisa che solo circa 2,2 milioni di soggetti su 37,8 milioni sono realmente tenuti al versamento degli acconti Irpef. Gli acconti Irpef 2025 saranno calcolati con le nuove aliquote e le detrazioni aggiornate senza “traumi” per contribuenti autonomi e assimilati. Ciò garantisce più equità tra imposte e acconti, evitando versamenti superiori al dovuto. I fondi stanziati assicurano la copertura finanziaria dell’agevolazione.
La norma precedente imponeva di usare le aliquote 2023 (23%, 25%, 35%, 43%) anche per gli acconti 2025. Ora verranno usate le nuove aliquote strutturali introdotte dalla Legge di bilancio 2025, valide dal 1° gennaio 2025: 23% fino a 28.000€; 35% tra 28.000 e 50.000€; 43% oltre 50.000€. Per i redditi da lavoro dipendente fino a 15.000€, la detrazione passa da 1.880€ a 1.955€, già prevista per gli acconti 2025. L’adeguamento riguarda anche la no‑tax area per lavoratori dipendenti, innalzata a 8.500€.
La riforma interessa circa 2,2 milioni di contribuenti (es. autonomi, redditi non da lavoro dipendente o pensione): per questi, la novità si traduce in un risparmio per l’acconto 2025 di circa 245,5 milioni€. Sfruttano un allineamento tra imprese e versamenti già trattenuti via ritenuta. Invece, il grosso dei lavoratori dipendenti/pensionati non vede variazioni sostanziali, poiché le nuove aliquote erano già incorporate nelle ritenute.