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Partite Iva, tasse rinviate al 21 luglio, ecco cosa cambia

Dalla tracciabilità dei rimborsi per le spese di viaggio alla proroga al 21 luglio del pagamento delle tasse senza maggiorazione per le partite Iva. E’ ampio il raggio d’azione del decreto legge che introduce disposizioni urgenti in materia fiscale, approvato giovedì 12 giugno dal Cdm. Il testo prevede, tra l’altro, una serie di misure di semplificazione per la determinazione dei redditi di lavoro autonomo, tra le quali la deducibilità delle spese di viaggio, vitto e alloggio, sostenute all’estero anche se effettuate con mezzi non tracciabili. Al pari delle imprese, la deducibilità delle spese di rappresentanza è invece vincolata al pagamento con mezzi tracciabili ovunque, non solo in Italia. (Sole 24 Ore)

Tra le norme più controverse, almeno in chiave applicativa per le imprese, dell’ultima legge di bilancio c’era infatti la tracciabilità delle spese di trasferta. Per rispondere alle richieste di professionisti e imprese è arrivato un perimetro più chiaro del nuovo obbligo di tracciabilità delle spese di trasferta introdotto dal primo gennaio 2025. Sul pagamento delle spese di trasporto (essenzialmente i taxi) o delle spese di vitto, si abbatte infatti una doppia mannaia fiscale sul dipendente e sull’impresa.

Nel primo caso, infatti, il rimborso delle spese sostenute è sottoposto a tassazione. Mentre sul fronte del datore di lavoro la penalizzazione è rappresentata nell’indeducibilità dei costi rimborsati ai dipendenti. Una nuova regola che, come detto, ha creato tanti problemi alle imprese, soprattutto perché in base alla formulazione attuale non ci sono confini territoriali e si applica sia alle spese sostenute sul territorio nazionale che all’estero. Un evidente controsenso visto che la misura nasce con finalità antievasione per colpire i destinatari dei pagamenti e portare a emergere reddito imponibile da parte di chi incassa magari in contante e poi non dichiara.

Ecco perché con la correzione di rotta entrata nel decreto legge fiscale (per garantirle quindi un’efficacia immediata) limita l’obbligo di tracciabilità alle sole spese di trasferta sostenute nel territorio nazionale. La riscrittura delle norma, inoltre, si rende necessaria per coordinarla con le nuove regole di tassazione del lavoro autonomo introdotte con la riforma fiscale e in particolare con il Dlgs Irpef-Ires.

Redazione

 

 

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