Il nostro sistema educativo deve cambiare. L’intelligenza artificiale si sta evolvendo rapidamente, ma le scuole no, e gli insegnanti stanno lanciando l’allarme. Il 66% dei docenti italiani afferma di non essere formato per insegnare l’IA in classe, percentuale che sale al 76% se si considerano solo le scuole pubbliche. (Sole 24 Ore)
Un nuovo report condotto da GoStudent, leader mondiale di servizi di ripetizioni, basato su un sondaggio condotto su oltre 5.000 genitori e studenti e 300 insegnanti in tutta Europa, ha rivelato un crescente divario di conoscenze sull’IA tra l’istruzione di cui gli studenti necessitano e quello che le scuole attualmente offrono. Tra esami tradizionali, programmi di studio rigidi e modelli didattici obsoleti, insegnanti, studenti e genitori condividono tutti un desiderio di cambiamento.
Gli studenti italiani stanno già adottando l’intelligenza artificiale in modo significativo: l’81% dichiara di utilizzare attivamente strumenti basati sull’IA, con il 38% che si affida agli assistenti vocali come Alexa per lo studio o la gestione quotidiana. Nonostante questo entusiasmo, emerge un divario evidente trai loro desideri digitali e l’offerta scolastica. Solo il 39% degli studenti ritiene che la scuola li stia preparando adeguatamente alle competenze richieste dal futuro, mentre due su tre (66%) vorrebbero che i propri insegnanti sapessero di più sull’IA e oltre la metà (57%) desidera lo stesso dai genitori.
Quando si tratta di apprendimento, gli studenti mostrano un interesse crescente verso strumenti innovativi: il 57% vorrebbe sperimentare lezioni con realtà virtuale o aumentata, e una percentuale identica desidera provare tutor robotici o ambienti di apprendimento basati sull’IA, nonostante solo il 18% li abbia già utilizzati. Gli studenti sembrano avere le idee chiare su quali competenze serviranno nel mondo del lavoro: tra le materie che vorrebbero vedere introdotte a scuola spiccano la cybersicurezza (41%), lo sviluppo tecnologico (37%) e il machine learning (35%).
Tuttavia, la maggior parte di loro apprende queste competenze in modo informale: solo il 28% dice di impararle a scuola, mentre il resto si affida ai genitori o all’autoapprendimento. Un segnale evidente che le scuole devono colmare rapidamente questo divario, per stare al passo con studenti sempre più digitali.