Economia

Ocse: i salari reali italiani affossati dal cuneo fiscale

Costo del lavoro alto ma reddito dei lavoratori dipendenti sensibilmente penalizzato dal cuneo fiscale. Il rapporto 2025 dell’Ocse sulla tassazione dei salari nel 2024 conferma il problema cronico delle retribuzioni in Italia, che perdono sei posizioni tra la classifica del costo del lavoro (17° posto, con la media di 78.312 dollari pro capite, seguiti dagli Usa, Corea, Spagna e Giappone, media Ocse di 71.277 $) e quella della retribuzione netta dei dipendenti, dove il lavoratore italiano precipita al 23° posto tra i 38 paesi analizzati – con un salario netto di 41.438 dollari, contro la media Ocse di 45.123 dollari. (Sole 24 Ore)

Il paese con il costo del lavoro più alto- il riferimento è ai dipendenti assunti a tempo pieno – è l’Austria con poco meno di 111mila dollari pro capite, davanti a Svizzera e Belgio con 110mila, alla Germania con 107mila e al Lussemburgo con 101mila. La Francia si assesta a 91.800 dollari, il Regno Unito a 85.500, la Spagna a 72.400 e il Giappone a 66mila.

Un altro parametro segna le difficoltà della crescita italiana, dove l’aumento di 1 unità di valuta (ad esempio 1 euro) del costo lordo del lavoro nel caso di un lavoratore single con salario medio si traduce solo in 0,68 unità di aumento del reddito netto. E’ non solo sotto la media, che è di 0,86, ma è anche il valore più basso tra i Paesi Ocse.

L’Italia primeggia nella classifica dell’aumento del cuneo per lavoratori single (1,61 %) seguita dalla Slovenia (1,44 punti percentuali), mentre è il gap è diminuito in Finlandia (-1,57 punti percentuali), Regno Unito (-1,74 punti percentuali) e Portogallo (-1,75 %). Le diminuzioni in Finlandia e nel Regno Unito sono state dovute alla riduzione dei contributi previdenziali, mentre in Portogallo il fattore determinante è stata una revisione del sistema fiscale che ha ridotto le aliquote alle prime sei fasce.

Il cuneo fiscale medio Ocse per una coppia monoreddito con due figli a livelli salariali medi è aumentato di 0,16 punti percentuali, raggiungendo il 25,8% nel 2024, l’aumento maggiore tra le tipologie di famiglia, ma è diminuito in 20 paesi. La differenza tra il cuneo fiscale medio Ocse per questa tipologia di famiglia e quello del lavoratore single che percepisce il salario medio si è ridotta di 0,11 punti percentuali, attestandosi a 9,2 punti percentuali nel 2024, a indicare un leggero indebolimento del vantaggio fiscale per le famiglie con figli.

Il cuneo fiscale medio Ocse per una coppia bireddito con due figli (uno che percepisce il 100% del salario medio, l’altro il 67%) è aumentato di 0,01 punti percentuali nel 2024, raggiungendo il 29,5%. Per questa tipologia il cuneo è diminuito in 20 paesi.

In media, il cuneo fiscale per i genitori single è diminuito di 0,38 punti percentuali, attestandosi al 15,8% nel 2024, ed è diminuito in 24 paesi. Diminuzioni particolarmente significative del cuneo fiscale per questa tipologia di famiglia sono state osservate in Polonia (-7,2 punti percentuali) e Portogallo (-4,1 punti percentuali), in entrambi i casi dovute in parte all’aumento del valore dei trasferimenti in denaro per le famiglie con figli.

Redazione

 

 

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