Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in occasione del Festival di Green and Blue è tornato a parlare della crisi energetica europea e, tra le altre cose, è tornato sulla proposta italiana a Bruxelles di istituire un tetto al prezzo del gas, che possa aiutare famiglie e imprese ad affrontare la crisi energetica innescata dal conflitto in Ucraina.
Nell’intervista rilasciata al direttore di Repubblica, Cingolani ha dichiarato: “Siamo in una tempesta è perfetta. Gas alle stelle, elettricità alle stelle, famiglie e aziende in sofferenza. Allora abbiamo detto all’Europa: perché non influenzare un po’ il mercato e mettere un tetto al prezzo?”.
E continua: “Non certo mettere il cappio ai Paesi produttori, perché il prezzo deve essere comunque attrattivo, ma per evitare i picchi a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi. Un anno fa un metro cubo di gas costava 20 centesimi, oggi è arrivato a un euro e in certi momenti ha toccato un euro e mezzo”.
Sulla stessa linea, ma con focus sull’indipendenza dell’Italia dal gas russo, ha commentato: “Abbiamo siglato accordi con sei paesi africani che ci forniranno circa 25 miliardi metri cubi di gas con cui rimpiazzare i 29,5-30 in arrivo dalla Russia. Ma il processo sarà graduale: 18 miliardi l’anno prossimo, per poi andare a regime dal secondo semestre del 2024. Nell’inverno 2024-25 non prenderemo più gas dalla Russia”.
Mentre, per i mancanti 5 miliardi di metri cubi: “Saranno sostituiti con le rinnovabili, che stanno salendo molto più rapidamente che in passato. In 30 mesi saremo indipendenti dalla fornitura russa, mantenendo la rotta di decarbonizzazione al 55% entro il 2030, prevista dal piano Ue Fit for 55” ha concluso.