Di fronte alla crisi energetica che sta investendo tutta Europa, si sono aperti i dibattiti sulle fonti di energia alternative. Non solo rinnovabili, ma anche il nucleare, al quale il presidente del Veneto Zaia tende la mano.
In un’intervista al Corriere Veneto ha dichiarato: “A chi non piacerebbe poter contare solo su energie super naturali, innocue, sicure. Dobbiamo guardare in faccia la realtà, la tecnologia sul nucleare è cambiata molto, ragioniamoci”.
In Italia, tuttavia, le riserve sul nucleare sono molte: “Parlare di nucleare è come parlare di vaccino”, ha detto Zaia. “Nessuno aveva voglia di correre a vaccinarsi, è sempre un farmaco. Ma i vaccini anti covid come il nucleare sono materia di analisi costi-benefici”.
E su future soluzioni, dichiara: “Se 30-40 anni fa è iniziata la campagna anti nucleare con solide motivazioni, oggi dobbiamo tenere presente che la tecnologia è cambiata e dobbiamo guardare in faccia la realtà. È un’emergenza: le nuove delocalizzazioni avverranno per i costi dell’energia e il nostro Paese è fuori mercato. Perdere le imprese significa perdere know-how, ricerca e crescita”.
E conclude: “Questi non sono temi industriali, chi mangia è coinvolto nella sfida energetica”.
