Attualità e politica

LaChirico: ‘No ai vittimismi, le donne non sono inermi’

“No ai vittimismi­: le donne non sono inermi”, lo sostiene Annalisa Chirico che è contro la dittatura del politicamente corretto e ricorda a Libero che: “Un uomo che ti chiude in casa non è per ‘troppo amore’. È un bastardo, e se ci rimani ti scavi la fossa da sola”.

La giornalista condanna gli atti di violenza ai danni delle donne che però sembrano essere ricordati solo in occasione del 25 novembre e per il resto dell’anno dimenticati, come è successo con le restrizioni del Governo che hanno costretto le vittime a convivere con i propri aguzzini. “In Italia il discorso sulle donne è intriso di ipocrisia, serve solo agli uomini che vogliono darsi un pedigree rosa. I nostri governanti si ricordano della violenza sulle donne dopo averle rinchiuse per tre mesi in casa con i propri aguzzini”, afferma la giornalista.

Si dovrebbe parlare di donne sempre e non solo sul tema della violenza o degli abusi fisici. “Dico che il discorso sulle donne non si esaurisce nel contrasto dei fenomeni violenti. Servono misure su diritto al lavoro, maternità, politiche di conciliazione ed inclusione, autodeterminazione – continua la giornalista direttore di LaChirico.it e firma del Foglio –  Servono più asili nido e meno chiacchiere. In Svezia il parental leave, da condividere tra mamma e papà, dura 480 giorni; da noi è un miracolo se con la prossima legge di bilancio si confermeranno i sette giorni di congedo per i papà”.

Le donne non devono essere considerate delle vittime inermi e inerti. “Quando partecipi a un festino di questo tipo, la gente è su di giri e se uno ti accompagna in camera non vuole mostrarti la collezione di farfalle. Ciò detto, ogni donna deve poter dire no fino all’ultimo istante ma rifiuto una rappresentazione vittimistica che dipinge la donna come inerme e inerte”.

Sul fronte lavoro, Annalisa Chirico riconosce come, se fosse stata un uomo, avrebbe già raggiunto molti traguardi in più: “Dobbiamo essere brave il doppio per essere riconosciute la metà. Non parlerei di discriminazioni, ma se fossi uomo avrei già raggiunto diversi traguardi”.

Sul movimento Metoo, afferma: “Ha reso i maschi più insicuri e le donne più frustrate. Con il paradosso che i veri violenti passano per vittime mentre gli uomini che pagano il conto al ristorante passano per potenziali molestatori. La caccia al maschio è sbagliata. Rifiuto la concezione antagonistica dei sessi: maschi e femmine non possono fare a meno gli uni degli altri”.

Redazione

 

 

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