Internazionale

#WoYeShi, il #MeToo cinese che Pechino vuole censurare

La scomparsa della tennista cinese Peng Shuai sta indignando il mondo e a poco servono i tentativi maldestri di Pechino di fornire le prove che la donna sta bene. Lei che aveva accusato di violenza sessuale l’ex vicepresidente Zhang Gaoli, braccio destro del presidente Xi Jinping.

L’ex campionessa di Wimbledon non è la sola ad essere stata silenziata. #WoYeShi, il #MeToo cinese, è nato tre anni fa dalla denuncia di Zhou Xiaoxuan delle molestie subite dal popolare presentatore della tv di Stato Cctv, Zhu Jun, che spinse così altre ragazze a seguire il suo esempio. Un fenomeno messo prontamente a tacere a suon di post e commenti cancellati, account chiusi, di tutte quelle donne e attiviste che ora faticano a far sentire la propria voce.

Se non peggio. Come riporta Repubblica, Huang Xueqin è una giornalista che in questi anni ha aiutato varie donne a raccontare le loro storie di violenze subite. Il 19 settembre, assieme a Wang Jianbing, altro volto noto di #WoYeShi, è stata arrestata a Canton per “Incitamento alla sovversione del potere statale”. Da allora nessuno ha avuto più loro notizie. 

Redazione

 

 

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