“La transizione ecologica non è un pranzo di gala”, lo ha dichiarato Roberto Cingolani, anticipando che per le giornate del G20 Ambiente, Clima ed Energia, in corso a Napoli oggi 22 luglio e domani 23 luglio, si sta lavorando ad un “documento comune”.
Come racconta il Sole 24 Ore, i macro-temi di cui i leader discuteranno riguardano biodiversità, protezione del capitale naturale e ripristino degli ecosistemi, uso efficiente delle risorse ed economia circolare e finanza verde. Non mancheranno le divergenze, soprattutto sugli obiettivi dei paesi che vantano le economie più ricche e quelli “meno ambiziosi”.
Un primo punto di frizione riguarda i target dell’accordo di Parigi del 2015 e, in particolare, contenimento degli aumenti di temperatura entro gli 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali. Da un lato vi sono i paesi membri del G7 che sono a favore e spingono per il rispetto degli obiettivi, mentre altri, tra cui Arabia Saudita, Russia, India e Cina, li contestano e non vogliono adeguarsi.
Un altro nodo da scogliere è la neutralità carbonica entro il 2050. I paesi meno ambiziosi chiedono obiettivi più generici, come emissioni “bilanciate” entro la seconda metà del secolo in corso, o ancora, c’è chi si oppone al menzionare nel documento conclusivo l’eliminazione graduale della generazione elettrica da carbone e l’uscita progressiva dai sussidi ai combustibili fossili inefficienti.
Intanto l’inviato speciale su clima del presidente Usa John Kerry ha invitato Pechino ad aumentare i suoi sforzi sul “più grande test del nostro tempo”.