Si trova nel Monferrato l’allevamento di suini che rappresenta un’eccellenza del “green” e della sostenibilità. Un esempio di economia circolare, messa in pratica da Paolo Rota, un agricoltore che dal 1998 conduce l’azienda di suini.
Dopo quasi 25 anni dalla rilevazione, oggi la sua azienda non solo vanta 500 femmine e 2.200 piccoli, ma soprattutto – riporta Repubblica – è uno dei cinque allevamenti in Italia di genere “triplo negativo“, una qualifica che va ad indicare animali privi di patologie invalidanti.
Inoltre, l’azienda dal 2010 si è rinnovata andando incontro alla sostenibilità: tetti coibentati, impianti fotovoltaici a garanzia dell’autosufficienza energetica, ma soprattutto un impianto di biogas che utilizza il liquame dei maiali, che quindi rappresentano anche una fonte di energia rinnovabile.
Come riportato da Repubblica, si tratta di un impianto da 63 KWT di energia e 80 KWT termici e il calore prodotto dalla cogenerazione viene utilizzato per riscaldare la casa e gli allevamenti. E grazie a un piccolo impianto di separazione, la parte solida è impiegata per concimare 100 ettari di campi.
Con altri otto soci, poi, Rota ha costituito una cooperativa agricola e ha appena inaugurato un punto vendita nei locali della chiesa di Camagna. E, in ultimo, è iniziata la realizzazione di un laboratorio polifunzionale.
“Mio figlio ha iniziato l’attività con le api. Produrremo miele e useremo la carne dei nostri suini per fare salumi. Come cooperativa agricola, vorremo prendere in conduzione una vigna per poter offrire il vino fatto dagli agricoltori di Camagna” dichiara Paolo Rota a Repubblica.
E nella visione di economia circolare conclude: “quello che noi non riusciamo a produrre, lo comperiamo in zona. Qui vicino ci sono grandi stabilimenti che lavorano riso e cereali. Acquistiamo lo scarto di lavorazione, che altrimenti finirebbe in biogas”.
