Attualità e politica

Ostellari a LaChirico: “Non sono omofobo. Diciamo no ad una norma che limita la libertà di espressione”

“Io non sono assolutamente omofobo. No, non lo sono”, parla così a LaChirico.it il presidente della Commissione giustizia del Senato Andrea Ostellari, leghista e padovano doc.

“Con Zan, pure lui di Padova, ci siamo scritto qualche messaggio e io prenderei volentieri un caffé con lui, magari al Caffé Pedrocchi nella nostra città. Anche noi leghisti vogliamo una legge contro la discriminazione omofoba ma deve essere scritta in modo da non censurare le idee contrarie”.

Lei è accusato di voler sabotare il ddl di cui è relatore rinviando alle calende greche… “Il ddl è stato assegnato alla commissione da me presieduta agli inizi di novembre dello scorso anno, dopo l’approvazione alla Camera. Il Pd che oggi grida allo scandalo dovrebbe spiegare perché ne ha chiesto la calendarizzazione soltanto nel 2021, dopo la nascita del governo Draghi. Ad ogni modo, giovedì relazionerò sul testo, poi seguirà la discussione con i tempi tecnici, almeno un paio di mesi, tra audizioni e proposte emendative. Un dibattito serio richiede del tempo, o qualcuno vuole tagliare il confronto tacciando gli altri di omofobia solo perché non sono d’accordo con lui? Chi sarebbe allora l’antidemocratico? Non sono l’unico a essere in disaccordo con questo testo, non con il tema, infatti la Lega ha già pronto un testo alternativo per assicurare una idonea sanzione e tutelare tutte le persone più vulnerabili”.

Ma lei perché si oppone? “Il primo motivo è la libertà di espressione: il testo Zan agisce sotto il profilo penalistico integrando la legge Mancino, si pone allora la necessità di garantire la libertà di parola anche a chi ha posizioni critiche sull’omosessualità o sulle adozioni gay. E’ un fatto di democrazia. E poi c’è il tema della libertà di insegnamento ai figli: all’articolo 7 sono previste ore di lezione sulle teorie gender a scuola rivolte anche a bambini under 14”.

Già oggi il giudice può riconoscere l’aggravante per futili motivi a chi compia atti di violenza verso un omosessuale: serve davvero una nuova legge? “No, io penso che sia sufficiente la normativa attuale. A Napoli per esempio una persona che aveva picchiato un gay è stata condannata a una pena esemplare proprio in forza dell’aggravante da lei citata. Noi siamo disposti ad estendere la platea dei soggetti protetti ma diciamo no ad una norma che vuol limitare la libertà di espressione”.

In effetti, nel ddl Zan, su richiesta di Forza Italia, è stata inserita in corso d’opera una clausola per ribadire la libertà di pensiero… “Ma le sembra una cosa normale? Hanno dovuto inserire l’articolo 4 per ribadire un diritto costituzionale. E’ la conferma che questa legge, così com’è, non funziona”.

Diverse associazioni femministe e omosessuali hanno sollevato critiche al ddl Zan, in particolare per la definizione di “identità di genere” che potrebbe creare non pochi problemi applicativi di fronte, per esempio, a un uomo che si percepisce donna pur essendo soltanto all’inizio di un percorso di transizione. “Le norme in questione sono eccessivamente generiche, il che produrrà grossi problemi in tribunale e non solo. Concordo con le parole di Francesca Izzo che ha spiegato che al posto della formula ‘identità di genere’ sarebbe meglio parlare espressamente di transessuali. C’è molta confusione”.

Redazione

 

 

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