Internazionale

Il caso India: crollati i contagi e il merito non è dei vaccini

Si è aperto un vero e proprio caso India: nel paese i contagi sono crollati e il merito non è dei vaccini. I contagi avevano raggiunto un picco di oltre 97mila giornalieri ma nella prima settimana di febbraio sono crollati e scesi a 10mila. E solo lo 0,8% degli abitanti ha ricevuto la prima dose di vaccino su una popolazione di 1 miliardo 400 milioni di abitanti.

Come racconta il Corriere della Sera, una delle spiegazioni che danno gli esperti è che il virus si è probabilmente diffuso molto di più rispetto ai numeri comunicati ufficialmente e si sia così raggiunta un’immunità di massa. Più del 50% degli abitanti di Delhi sarebbero stati già contagiati, secondo il sondaggio realizzato sulla base dei test sierologici.

Anche nelle altre città la quota di persone che hanno avuto il Covid è molto alta: a Mumbay circa il 60%, a Pune l’80%, a Kolkata (Calcutta) più del 25% lo scorso settembre.

Il governo sa bene che però non si può cantare vittoria troppo presto, anche perché i contagi sono ora in leggero rialzo. Per questo ha deciso di dare uno sprint alla campagna vaccinale e aggiungere 20mila ospedali privati per l’iniezione del siero, dove la dose sarà gratuita ma la somministrazione pagata.

In India si trovo il Serum Institute, l’azienda che produce più vaccini al mondo. Realizza quelli di AstraZeneca e ne ha in magazzino già decine di milioni.

Redazione

 

 

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