L’alta velocità cambierà dopo la pandemia di Covid-19. Con un incremento dello smart working, non si prediligeranno più le tratte business, come Roma-Milano, ma quelle capillari sul territorio. Uno degli obiettivi dei 28 miliardi del Recovery Fund destinati alle infrastrutture ferroviarie è quello di portare l’alta velocità nel Mezzogiorno.
Come racconta il Corriere della Sera, il piano dell’ad Gianfranco Battisti è di non concentrarsi solo sui collegamenti tra i grandi centri, ma di creare una rete sempre più ampia e flessibile sul territorio, raggiungendo anche località minori. Per esempio, Fs ha introdotto una nuova fermata del Frecciarossa a Terontola-Cortona, che collega Umbria e Toscana, e vuole collegare Milano, Torino, Genova in un triangolo percorribile in meno di un’ora. Nel Mezzogiorno l’obiettivo è di collegare Napoli e Bari in un paio di ore.
Oggi le corse sono ridotte e ammontano a circa 80-90 al giorno contro le 210-220 ordinarie. Al momento la capienza è al 50%, ma Fs non ha mai interrotto i collegamenti, in cui ha sempre assicurato il rispetto dei requisiti di sicurezza.
Il gruppo si prepara intanto alla ripartenza, che coinvolgerà anche il traffico merci che potrebbe avere una crescita improvvisa.