Internazionale

Wendt (Cdu): “Giudicheremo la Lega dai fatti. Per il suo ingresso nel Ppe ci vorrà qualche anno”

Per l’ingresso della Lega nel Partito popolare europeo ci vorrà ancora qualche anno. A dirlo è Marian Wendt, deputato della Cdu, principale intermediario tra il suo partito e Giancarlo Giorgetti.

“Giudicheremo la Lega dai fatti. In autunno Giancarlo Giorgetti è venuto in Germania a dire a noi della Cdu che il Carroccio vuole diventare “la Csu italiana”. Ci ha descritto la Lega come un partito incamminato su un sentiero centrista e borghese. Un forte campo borghese è importante per l’Italia. E noi nella Cdu consideriamo senza dubbio la partecipazione eventuale della Lega al governo Draghi come un primo, importante passo in questa direzione. Siamo fiduciosi, ma abbiamo ancora qualche dubbio”, afferma il deputato in un’intervista a Repubblica.

Wendt non è ancora convinto totalmente della svolta europeista della Lega, che governa il Nord produttivo, che ha sempre guardato agli interessi del partito, ma che ha assunto, a suo parere, un carattere personalistico con l’avvento di Matteo Salvini. “Ora, a giudicarla da qui, dalla Germania, il sì a Draghi del partito ci è sembrato anche un possibile primo punto di svolta dettato dalla sua base classica, produttiva, razionale, e dal suo bisogno di evitare a tutti i costi elezioni, in questo difficile momento. Ora vediamo se Matteo Salvini continuerà ad ascoltare questa base. Ce lo auguriamo molto”.

Per l’ingresso della Lega nel Ppe c’è comunque ancora un po’ di strada da fare: “È un processo lento – continua Wendt – Siamo anche un po’ bruciati dall’esperienza con Orban, da questo suo ultimo strappo sul vaccino russo. Ecco, non vogliamo rischiare di ritrovarci un secondo Orban nel Ppe”.

Nonostante questo, la Cdu riconosce che Salvini abbia smussato alcune posizioni sull’Europa: “Sì abbiamo anche notato che nell’ultimo anno si sono ammorbiditi i toni su certi temi su cui Salvini aveva bruciato molti ponti con noi come i migranti. E il suo riposizionamento rispetto all’euro, il suo riconoscimento che la moneta unica e l’appartenenza all’Europa sono importanti, per garantire prosperità alle aziende e un buon andamento dell’economia, ci sembra molto importante”.

Redazione

 

 

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