Attualità e politica

L’Italia è la più lenta in Europa nel fare le vaccinazioni

Le aziende farmaceutiche hanno ridotto le consegne di fiale di vaccino in Italia ma anche in tutta Europa. È emerso che ciò sarebbe dovuto ai contratti firmati dalla Commissione Europea che ha speso fino al 45% in meno di altri paesi, quando le case farmaceutiche sembrano privilegiare chi ha pagato di più.

Destino comune dunque per tutta l’Europa anche se l’Italia sembrerebbe andare più lenta, seppur con gli stessi tagli. Nella settimana dal 18 al 25 gennaio, da quando sono cominciati i ritardi nelle consegne, la vaccinazione in Italia è cresciuta dello 0,37%, con il tasso più basso rispetto a tutti gli altri paesi europei.

Come racconta Libero, Malta ha registrato +1,86, il Portogallo +1,29, la Francia +0,9, la Spagna +0,73, la Germania +0,65. O ancora, l’Estonia ha superato l’Italia crescendo nella campagna vaccinale del +0,59, e la Danimarca del +0,54. Solo la Croazia si è mossa come l’Italia con una crescita pari a 0,38%.

Se si estende il periodo di analisi e si prende in considerazione i giorni dal 18 al 28 gennaio, ancora una volta è l’Italia a fare peggio degli altri: il numero di persone vaccinate è cresciuto dello 0,97%, mentre, per citarne alcuni, a Malta il numero delle persone a cui è stata inoculata la dose è cresciuto del +2,65 o in Islanda del 2,73%.

Notevole il caso della Serbia che è il primo paese europeo extra Ue ad aver somministrato il vaccino cinese Sinopharm e quello russo Sputnik V: ha vaccinato il 6,27% dei cittadini, e dal 18 gennaio al 25, la percentuale di persone immunizzate è salita del 3,11%.

Redazione

 

 

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