Internazionale

‘Gli unicorni non prendono il Corona’, il successo di Israele spiegato da Jonathan Pacifici

“In un mondo occidentale sempre più confuso e stagnante, Israele rappresenta un’isola felice di sviluppo, crescita e positività”, lo afferma Jonathan Pacifici, venture capitalist italo-israeliano, specializzato in investimenti nel settore hi-tech. Nel suo libro fresco di stampa “Gli unicorni non prendono il corona” (ed. Pacifici & Associates OÜ 2021), racconta di come Israele abbia rappresentato un pilot mondiale nella campagna di vaccinazione e come, oltre ad una grande accelerazione sul piano sanitario, abbia dato esempio anche sul fronte economico.

In poco meno di tre settimane sono state vaccinate più di un milione e 700mila persone, il 70% delle quali sopra i sessant’anni. Il grande vantaggio del sistema sanitario israeliano è la digitalizzazione: ogni analisi, ogni visita medica, ogni esame clinico, ogni acquisto di medicinali è tracciato, registrato e disponibile sia per il paziente che per ogni struttura medica del paese. I sistemi informatici sono poi integrati con quelli delle forze dell’ordine, pur nel rispetto della privacy, e questo ha favorito l’opera di tracciamento, che qui ha davvero funzionato.

Nel frattempo il settore hi-tech ha raggiunto nuovi record: 10,6 miliardi di dollari di investimenti nel settore, solo nel 2020. “Perché tutta questa fiducia nell’economia israeliana? Parte del segreto è nella locomotiva del settore tech che traina il paese e che non ha dato segni di crisi nemmeno in questi mesi di lockdown”, afferma Pacifici.

I suoi 45 ‘unicorni’ (società private che hanno raggiunto una valorizzazione superiore al miliardo di dollari) hanno retto la crisi, e anzi 15 di questi si sono aggiunti proprio nell’annus horribilis, il 2020. Per questo l’autore cerca di rispondere nel suo libro al perché gli ‘unicorni’ non prendano il Corona. “È per questo che ho deciso di scrivere questo libro. Per raccontare a coloro che hanno voglia di fare gli imprenditori che un altro mondo è possibile ed esiste a tre ore di volo da Roma. E magari per far venire voglia ad altri di rimboccarsi le maniche e mettersi in gioco”.

Redazione

 

 

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