Economia

Leonardo scatta con la difesa Ue, dalla Germania spesa militare record a 52 miliardi

Brillano i titoli legati alla difesa, in particolare Leonardo che archivia la seduta in rialzo del 2,64% a 49,46 euro, così come Fincantieri (+3,70% a 19,07 euro). Gli acquisti arrivano in scia a un doppio driver europeo: da un lato la Germania che accelera sulla spesa militare, dall’altro le indiscrezioni su una commessa navale per il gruppo triestino. Denaro sul settore anche nel resto d’Europa: a Francoforte corre Rheinmetall, così come Thales a Parigi e Babock a Londra, che registrano alcune tra le performance migliori della giornata.

Il parlamento tedesco, secondo Bloomberg, dovrebbe approvare la prossima settimana 29 contratti di approvvigionamento militare per un valore record di 52 miliardi di euro, «nell’ambito della spinta del governo a trasformare la Germania nella più forte potenza militare europea», commentano gli analisti di Intermonte. La somma arriverebbe dai fondi russi congelati, attraverso un prestito di riparazione all’Ucraina ipotizzato da Bruxelles tramite eurobond senza cedola, garantiti dai beni russi che così non verrebbero confiscati.

Nel pacchetto rientrano, tra gli altri, 22 miliardi per equipaggiamento militare di base, 4,2 miliardi per i veicoli da combattimento puma, 3 miliardi per i missili intercettori arrow 3 e 1,6 miliardi per satelliti di sorveglianza. Per Leonardo il dossier è rilevante perché, spiegano gli analisti, «i contratti dovrebbero includere una tranche Eurofighters sui cui Leonardo ha un workshare del 36%», con un flusso potenziale di ordini superiore al miliardo di euro sostanzialmente già atteso dal mercato. Leonardo è inoltre esposta alla Germania attraverso il 22,8% detenuto in Hensoldt che ai prezzi di mercato vale il 7% della capitalizzazione di Leonardo. Intermonte conferma la raccomandazione di “outperform”, con un prezzo obiettivo a 63 euro.

Per Fincantieri, il sostegno arriva anche da voci di mercato che circolano già dalla vigilia, secondo cui il governo di Lisbona avrebbe scelto il gruppo italiano come fornitore di tre fregate Fremm Evo, per un valore stimato di circa 3 miliardi di euro. Per Intermonte «il rumor rappresenta un potenziale sviluppo significativo per Fincantieri, sia per la dimensione dell’ordine sia per la natura strategica del cliente».

«Un contratto europeo ad alto profilo», continuano «arriverebbe in un momento particolarmente sensibile, dopo le recenti delusioni nelle gare» in Norvegia e Polonia e confermerebbe una posizione competitiva sulle Fremm Evo. Gli analisti sottolineano che, in vista del nuovo piano strategico 2026-2030 atteso nel primo trimestre del prossimo anno, «il vero upside del titolo resta concentrato nelle pipeline naval & underwater». La sim indica anche su Fincantieri un giudizio di “outperform”, con target a 25,1 euro.

Redazione

 

 

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