L’Italia sta vivendo un periodo di grande fiducia sui mercati finanziari, che ha visto il differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi scendere ai minimi da 15 anni. Se il dato si è concluso in leggero rialzo, l’andamento dello spread e il contesto economico che lo accompagna raccontano una storia di stabilizzazione e di aspettative elevate sul governo Meloni, che ha guadagnato credito anche a livello internazionale. Tuttavia, a dominare il palcoscenico europeo è anche la Banca centrale europea, con Christine Lagarde che, pur riconoscendo il successo di politiche economiche come quelle italiane, mantiene alta la vigilanza sulla situazione macroeconomica. (Il Giornale)
L’andamento dei Btp è stato oggetto di un cambiamento significativo. Lo spread tra il decennale italiano e il Bund tedesco ha toccato livelli mai visti dal 2010, scendendo sotto i 90 punti base, con un minimo di 88 punti base durante la giornata. Questa performance segna un chiaro miglioramento della fiducia degli investitori nei confronti del debito italiano. Secondo Bloomberg, tale dato è un segnale di un cambio di percezione nei confronti dell’Italia, con i mercati che sembrano apprezzare il governo Meloni per la sua politica di stabilità fiscale e di continuità con le politiche europee. Un fatto notevole, considerando che nel 2022 lo spread si aggirava attorno ai 250 punti base.
La stampa finanziaria ha sottolineato come Meloni abbia «guadagnato credibilità sui mercati finanziari», anche grazie al lavoro del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha rassicurato più volte gli investitori con un approccio prudente e realistico. Con un debito pubblico che resta sopra il 130% del Pil, l’Italia ha però trovato una sua stabilità, con il rating del paese che è stato recentemente alzato da S&P Global Ratings. L’approccio del governo è stato così definito «solido e realistico», mettendo in evidenza come la gestione fiscale abbia avuto successo, nonostante le difficoltà strutturali del paese.
Se il governo italiano sta guadagnando la fiducia dei mercati, anche la Bce sta svolgendo un ruolo fondamentale nel contesto europeo. Christine Lagarde, presidente dell’istituto, ha recentemente sottolineato che la forza dell’euro rispetto al dollaro «riflette le condizioni e le valutazioni del mercato, ma riflette anche la forza della nostra economia». Per Lagarde, l’andamento della valuta europea è un segno positivo della resilienza della zona euro, ma la Bce rimane cauta, monitorando i dati economici mese per mese.
Al Forum annuale a Sintra, in Portogallo, Lagarde ha dichiarato che la Bce «continuerà a decidere meeting dopo meeting, sulla base dei dati», evitando ogni impegno su un percorso predefinito per i tassi d’interesse. La sua attenzione è rivolta alla stabilità dei prezzi e alla piena occupazione, ma anche alla necessità di «essere estremamente vigili» di fronte a incertezze geopolitiche e a potenziali rischi inflazionistici derivanti dalla frammentazione economica. Lagarde ha anche accennato al processo di disinflazione che l’Eurozona sta affrontando, con l’inflazione dell’area scesa al 2%, un obiettivo finalmente raggiunto dopo mesi di tensioni economiche. Tuttavia, ha avvertito che «non possiamo abbassare la guardia», suggerendo che l’incertezza globale, dalla frammentazione ai conflitti geopolitici, potrebbe continuare a mettere a rischio la stabilità economica dell’Eurozona.
L’apprezzamento dell’euro, spinto dalla solidità delle economie europee, ha cominciato a provocare movimenti anche nei mercati delle criptovalute, dove si iniziano a vedere correlazioni tra la forza della valuta europea e le dinamiche degli asset digitali.